DOCUMENTO PROGRAMMATICO Approvato dal IX Congresso Nazionale UPPI

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DOCUMENTO PROGRAMMATICO Approvato dal IX Congresso Nazionale UPPI

Oggi 19 Novembre 2011 si è chiuso a Roma il IX Congresso Nazionale dell’UPPI che ha discusso e approfondito le tematiche inerenti alla piccola proprietà immobiliare e individuando la necessità:
A) che siano introdotti nella legislazione sulle locazioni elementi di flessibilità del rapporto locativo quanto all’uso diverso dall’ abitazione superando l’anacronistica rigidità dell’attuale normativa;
B) di adattare alle attuali esigenze l’istituto del Condominio, senza tuttavia stravolgerne l’identità;
C) di perseguire una politica urbanistica ed edilizia rivolta al recupero ed alla riqualificazione del patrimonio esistente nel rispetto del territorio e dell’ambiente;
D) di individuare ed utilizzare gli strumenti comunitari finalizzati alla erogazione di fondi strutturali per il finanziamento di progetti volti alla tutela del territorio e della casa, in sintesi alla tutela della qualità della vita;
E) di realizzare sinergie con altre realtà associative che perseguano i medesimi obiettivi.
Dopo il Congresso di Taranto dove, con insistenza lungimirante, l’Uppi invocava la necessità di una seria politica della casa, l’Uppi rimette al centro dell’attenzione il tema della qualità dell’abitare come qualità della vita, inteso nel suo significato più ampio.
Al tema istituzionale della proprietà immobiliare riconosciuto come diritto fondamentale dell’uomo si aggiunge, dunque, con pari dignità, quello della imprescindibile qualità dell’abitare e del vivere.
A seguito della crisi, sul futuro della casa si addensano inquietanti incertezze la cui conseguenza si risolve nella disaffezione del risparmiatore verso l’investimento immobiliare, mettendo a repentaglio i valori che hanno consentito al Piccolo Proprietario di creare ricchezza per il Paese.

In questo quadro si è individuato il percorso che permetta il superamento della crisi mantenendo saldi ed integri i positivi valori dalla Piccola Proprietà, percorso che deve prevedere:
1) La rigorosa applicazione del principio costituzionale dell’obbligo di ciascuno di concorrere alla spesa pubblica in proporzione alla propria capacità contributiva tenendo conto che il Piccolo Proprietario ha abbondantemente assolto ai propri obblighi fiscali nel momento in cui ha puntualmente pagato le imposte sul reddito onestamente e trasparentemente prodotto ed in parte faticosamente risparmiato, che nulla ha che fare con la speculazione edilizia e finanziaria fine a sé stessa, che è una delle cause della crisi globale.
2) Il rigoroso contenimento della spesa attraverso la virtuosa amministrazione della cosa pubblica,così che il prelievo sia commisurato alle effettive necessità.
3) La semplificazione amministrativa e normativa con utilizzazione di terminologia appropriata e chiara, così che il messaggio normativo sia inequivocabile e le procedure snelle ed efficaci.
In buona sostanza il Piccolo Proprietario, che costituisce l’80% della popolazione italiana, rivendica e pretende che la gestione della cosa pubblica avvenga nel rispetto ed attuazione del sano principio del “ BUON PADRE DI FAMIGLIA”, quale migliore modello di riferimento per l’oculata e onesta utilizzazione delle risorse.
L’UPPI eserciterà ad ogni livello istituzionale un’attenta e severa attività di controllo e di stimolo perché le istituzioni abbiano la piena consapevolezza della reale dimensione e complessità dei problemi da affrontare, così che possano essere in grado di concretamente risolverli con efficacia.
Il piccolo proprietario è buon padre di famiglia.

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