Lettera per i Senatori
Proposte riguardanti il settore immobiliare avanzate dall’U.P.P.I. e dalla FEDERPROPRIETA’ non ancora accolte dal Governo nei provvedimenti per l’emergenza COVID-19
L’U.P.P.I. e la FEDERPROPRIETA’, facenti parte del Coordinamento Unitario dei Proprietari Immobiliari, con numerosi comunicati stampa del mese di marzo 2020 e una lettera aperta del 27 marzo 2020, indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri competenti, avevano pubblicamente denunciato l’inadeguatezza delle misure introdotte dal D.L. “Cura Italia” per sostenere il pagamento dei canoni di locazione delle attività commerciali chiuse a causa dell’emergenza Coronavirus, nonché la circostanza che migliaia di canoni non erano stati pagati nonostante il credito di imposta del 60%.
In data 8 aprile 2020, l’U.P.P.I. e successivamente la FEDERPROPRIETA’ hanno anche inviato un appello al Governo con il quale hanno richiesto per tutto il periodo di emergenza Covid-19:
a. l’estensione a favore dei conduttori del credito di imposta del 60% del canone mensile corrisposto, non solo per botteghe e negozi (C/1), ma per tutte le attività commerciali, artigianali, di interesse turistico, quali agenzie di viaggio e turismo, impianti sportivi e ricreativi, nonché agli immobili adibiti all’esercizio abituale e professionale di qualsiasi attività di lavoro autonomo e per quelle di immobili adibiti ad attività alberghiere o all’esercizio di attività teatrali (A/10, C, D);
b. l’incremento della deduzione forfetaria IRPEF dal 5% al 15% sui canoni di locazione per i contratti che non hanno potuto beneficiare della cedolare secca al 21%;
c. la possibilità per gli enti locali di azzerare l’IMU per i proprietari che riducano il canone di locazione per tutti gli immobili adibiti alle attività sopra indicate con l’assistenza e l’attestazione delle organizzazioni di categoria;
d. la totale detassazione dei canoni non incassati, per il periodo della disposta chiusura delle attività a causa del Covid-19, essendo del tutto incostituzionale che i proprietari debbano comunque pagare imposte su redditi non percepiti;
e. l’estensione della cedolare secca al 10% ai contratti di locazione ad uso abitazione a canone concordato stipulati in tutti i comuni essendo la nazione italiana in stato di calamità.
Nel medesimo appello, stante la gravissima situazione relativa alle locazione degli immobili ad uso diverso dall’abitazione avevano altresì richiesto la costituzione immediata in videoconferenza di un Tavolo di lavoro tra il MISE, o i Ministeri competenti, l’ANCI, ed i rappresentanti delle organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative in Italia per addivenire ad un protocollo d’intesa in merito alle problematiche riscontrate dai proprietari immobiliari e dagli inquilini ed alle possibili soluzioni di dette problematiche, ivi comprese le forme per conseguire le attestazioni di cui sopra.
Anche questo appello non è stato assolutamente preso in considerazione dal Governo e dalle forze politiche, nonostante le proposte fossero state formulate con l’intento di agevolare i rapporti tra i proprietari e gli inquilini nel drammatico momento di emergenza anche economica che sta vivendo l’Italia.
Gli accordi tra i proprietari e gli inquilini, così come gli sgravi fiscali agli stessi, sono necessari per il mantenimento di tutte le attività anche al fine di agevolare la ripresa dell’economia italiana.
Si confida, pertanto, nella Vostra sensibilità politica e sociale per portare nuovamente all’attenzione e all’approvazione del Governo le richieste di cui sopra in occasione dell’emanazione del prossimo decreto di aprile 2020, proprio ai fini di sostenere le categorie costituzionalmente garantite, rappresentate dalle nostre Organizzazioni.
Distinti saluti.
Il Presidente Nazionale FEDERPROPRIETA’ Il Presidente Nazionale UPPI
Massimo Anderson Avv. Gabriele Bruyère