ANNO 2009 / PIANO CASA – UN’OCCASIONE PER LA RIPRESA DELLA ATTIVITA’ EDILIZIA TRAINANTE DELL’ECONOMIA NAZIONALE Comunicato Stampa 20 marzo 2009

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ANNO 2009 / PIANO CASA – UN’OCCASIONE PER LA RIPRESA DELLA ATTIVITA’ EDILIZIA TRAINANTE DELL’ECONOMIA NAZIONALE Comunicato Stampa 20 marzo 2009

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PIANO CASA- UN’OCCASIONE PER LA RIPRESA DELLA ATTIVITA’ EDILIZIA TRAINANTE DELL’ECONOMIA NAZIONALE
di Giacomo Carini.

Ormai da troppi anni che si lamenta l’assenza di una seria politica della casa che dia concrete e non teoriche risposte a quanti sono alla spasmodica ricerca di alloggi a prezzi accessibili.

Si è, in particolare, evidenziato da tempo che l’edilizia residenziale pubblica, la più bassa in Europa, sia ferma da decenni con conseguente sofferenza delle fasce MENO ABBIENTI, mentre si è rarefatta la offerta di case in locazione. Già il precedente governo (ed in verità ancora prima il Ministro Brunetta) aveva cercato di trovare rimedi per rivitalizzare il settore e, dopo numerosi incontri presso il Ministro delle Infrastrutture dell’epoca, si addivenne alla redazione di un DOCUMENTO PROGRAMMATICO che, condiviso da tutte le parti sociali, prevedeva la ripresa dell’edilizia sociale, con la partecipazione anche di soggetti privato e vari incentivi, soprattutto di carattere fiscale, per favorire la immissione sul mercato di case a prezzi più contenuti.

Il PIANO CASA preannunziato dal governo si inserisce in effetti nei precedenti tentativi con qualcosa in più.

Il cittadino normale, pertanto, non riesce a comprendere il motivo delle preconcette, demagogiche ed isteriche contestazioni provenienti da alcune associazioni e da alcune forze politiche che ormai sono divenute i BASTIAN CONTRARI DI PROFESSIONE senza offrire alcun contributo di idee costruttive.

Siccome il momento attuale richiede che si passi dalle troppe e vane parole AI FATTI l’UPPI ha ritenuto di accogliere con favore la iniziativa governativa che comunque merita la massima attenzione.

infatti:

la eliminazione o la riduzione dei tempi biblici attualmente occorrenti per ottenere una autorizzazione amministrativa anche se si tratti di ricavare un bagno, costruire una tettoia ad un soppalco, non può che trovare tutti d’accordo e non sussistono pericoli di abuso SE FUNZIONANO I CONTROLLI.

La possibilità di aumentare le cubature attuali viene incontro alle esigenze dei cittadini che hanno la necessità di spazi aggiuntivi per soddisfare esigenze familiari.

Se si favorisse, come da decenni richiesto dall’UPPI, di mansardaRe i fabbricati nelle grandi città (tutte le importanti città Europee lo hanno già fatto con risultato eccellenti anche dal punto di vista estetico) si avrebbe la creazione di nuovi alloggi a disposizione di chi ne ha bisogno e si otterrebbe anche un risparmio energetico.

Con la possibilità di abbattere e ricostruire, aumentando la cubatura, gli alloggi VECCHI, FATISCENTI ed INSICURI si darebbe vita ad una moderna edilizia sostitutiva (ciò fu previsto anche dalla legge, RIMASTA INATTUATA, n. 457 del 1978) nel rispetto dei nuovo standard architettonici, ENERGETICI, tecnologici e di sicurezza.

Si avrebbe un rilancio dell’attività edilizia di estrema importanza in un momento di crisi economica del nostro paese.

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